FISC-ALE L’UNICA BIRRA CHE PAGHI DUE VOLTE
Ogni birra ha i suoi record. La nostra è ottenuta con un’eccessiva pressione fiscale. Tasse alle stelle, non sarà una novità ma è lo slogan di Assobirra. Sarà perché siamo il Paese con il consumo di birra pro capite più basso d’Europa, sarà perché abbiamo questa pesante pressione fiscale (le accise sulla birra sono cresciute addirittura del 30% in 15 mesi) fatto sta che è diventato sempre più importante esportare. ”E’ inevitabile che i produttori di birra italiani siano obbligati a guardare fuori dai confini nazionali” – commenta Filippo Terzaghi, Direttore AssoBirra (nella foto con Chiara Masini) che ha presentato la Guida dell’Export.
Nel 2014 le esportazioni italiane di birra nel mondo ammontano a quasi 2 milioni di ettolitri, un dato in crescita del 3,5% rispetto al 2013, che ha aiutato a bilanciare, almeno in parte, un andamento dei consumi interni di birra sostanzialmente piatti da 10 anni. L’Europa resta il principale destinatario dei nostri prodotti birrai: 1,67 milioni di ettolitri sono andati proprio dentro i confini comunitari (pari al 76% del totale esportato). Nel vecchio continente la Gran Bretagna ( oltre 1 milione di ettolitri) batte i Paesi Bassi ( 115mila ettolitri), a seguire la Francia (90mila) e la Germania (33mila) sono fra le mete dove esportiamo maggiormente. Guardando fuori dai confini dell’Unione Europea invece, meglio gli USA (162 mila ettolitri esportati), dell’Australia (oltre 40mila).
Chiara Masini