Il cinghiale nel vigneto non è un turista
Tutti sanno che in Toscana ci sono i cinghiali, il fatto è che ormai da anni sono troppi,
mangiano l’uva, corrono su campi e vigneti, attraversano la strada ma non sulle strisce!
Anzi, causando vari incidenti anche gravi. Solo nel 2016 gli ungulati toscani hanno causato
danni per oltre un milione di euro, gli agricoltori non ne possono più.
“La Regione Toscana – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – deve rendersi conto
che non è più solo ed esclusivamente una problematica del mondo agricolo ma di tutta la collettività.
I cinghiali non divorano solo i nostri raccolti ed i lupi i nostri greggi: sono numericamente fuori controllo.
Servono misure straordinarie subito per fermare il drastico incremento di incidenti ed evitare nuove tragedie”.
“Stime prudenziali parlano ormai di oltre 230 mila cinghiali, 200 mila caprioli, 12 mila daini, 4 mila cervi,
3 mila mufloni – incalza il Direttore di Coldiretti Toscana Antonio De Concilio.
“A livello nazionale – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana -
è stata definita una proposta di piano di gestione del lupo. E’ necessario accelerare l’approvazione del provvedimento
che dovrebbe prevedere strumenti e modalità più efficaci per difendere gli allevamenti dagli attacchi degli animali predatori”.
C’è poi la questione del regime di indennizzi de minimis in base al quale ad ogni impresa agricola non possono essere corrisposte, nel corso di un triennio, somme superiori a 15.000 euro: si tratta di una cifra che in molti casi risulta del tutto insufficiente a risarcire il danno che le imprese subiscono per la distruzione del prodotto e per la perdita degli animali allevati.” Gli indennizzi – precisa Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – non compensano una serie di danni strettamente connessi alla perdita di prodotto; l’indennizzo è calcolato sul prezzo del prodotto agricolo standard che non tiene conto né della qualità e specificità del prodotto, né del valore aggiunto che l’impresa avrebbe realizzato con la trasformazione e commercializzazione, né della perdita di clientela e di spazi di mercato”.