Confesercenti, Last Minute Market, Federconsumatori insieme per la lotta agli sprechi alimentari
Un patto di collaborazione per favorire la donazione di cibo, valorizzare le eccedenze, il ruolo degli esercizi di vicinato e rafforzare la solidarietà. E recuperare dai negozi tradizionali e pubblici esercizi oltre 1,2 miliardi di euro di prodotti alimentari invenduti, destinati a diventare spreco e che invece possono ancora avere uso. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato da Confesercenti, Last Minute Market e Federconsumatori per la lotta agli sprechi, a poco più di tre mesi dall’approvazione definitiva della legge apposita, 166 del 19 agosto 2016 su “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”.
Al dibattito hanno partecipato anche il Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni, il Fondatore di Last Minute Market prof. Andrea Segrè, il Presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti. Il progetto, che prenderà il via sperimentalmente il prossimo gennaio in Emilia Romagna, prevede un piano in tre fasi di recupero delle eccedenze: una piattaforma web (web app) gratuita e aperta a tutti che permetta ai negozi, gratuitamente, in alcune giornate e in determinate fasce orarie, di offrire con sconti i prodotti alimentari ai consumatori, che potranno approfittarne con facilità, diminuendo così la quota totale di invenduto; la redistribuzione delle eccedenze alimentari ricollocabili secondo i parametri di qualità elaborati da Last Minute Market presso enti ed associazioni solidali accreditate del territorio. Ed infine l’elaborazione di un doppio piano informativo: best practices per gli imprenditori e un decalogo per i consumatori per evitare lo spreco a casa e fuori.
Possibilità di recupero nella distribuzione commerciale.Complessivamente, il settore della distribuzione commerciale, esclusa quindi la ristorazione ed il servizio bar, produce ogni anno eccedenze alimentari invendute per un valore di circa 1.450.000 euro. Di questi, circa 518 milioni di euro sono accreditabili agli oltre 95mila negozi della distribuzione tradizionale alimentare attualmente attivi in Italia. A questi, andrebbero sommati anche i circa 700 milioni di euro in beni alimentari recuperabili attraverso il protocollo dai 201.400 ristoranti italiani.
Un patto di collaborazione per favorire la donazione di cibo, valorizzare le eccedenze, il ruolo degli esercizi di vicinato e rafforzare la solidarietà. E recuperare dai negozi tradizionali e pubblici esercizi oltre 1,2 miliardi di euro di prodotti alimentari invenduti, destinati a diventare spreco e che invece possono ancora avere uso.
E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato da Confesercenti, Last Minute Market e Federconsumatori per la lotta agli sprechi, a poco più di tre mesi dall’approvazione definitiva della legge apposita, presentato alla stampa presso la Camera, alla presenza dell’Onorevole Maria Chiara Gadda, relatrice della Legge 166 del 19 agosto 2016 su “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”. Al dibattito hanno partecipato anche il Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni, il Fondatore di Last Minute Market prof. Andrea Segrè, il Presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti. Il progetto, che prenderà il via sperimentalmente il prossimo gennaio in Emilia Romagna, prevede un piano in tre fasi di recupero delle eccedenze: una piattaforma web (web app) gratuita e aperta a tutti che permetta ai negozi, gratuitamente, in alcune giornate e in determinate fasce orarie, di offrire con sconti i prodotti alimentari ai consumatori, che potranno approfittarne con facilità, diminuendo così la quota totale di invenduto; la redistribuzione delle eccedenze alimentari ricollocabili secondo i parametri di qualità elaborati da Last Minute Market presso enti ed associazioni solidali accreditate del territorio. Ed infine l’elaborazione di un doppio piano informativo: best practices per gli imprenditori e un decalogo per i consumatori per evitare lo spreco a casa e fuori.
Possibilità di recupero nella distribuzione commerciale. Complessivamente, il settore della distribuzione commerciale, esclusa quindi la ristorazione ed il servizio bar, produce ogni anno eccedenze alimentari invendute per un valore di circa 1.450.000 euro. Di questi, circa 518 milioni di euro sono accreditabili agli oltre 95mila negozi della distribuzione tradizionale alimentare attualmente attivi in Italia. A questi, andrebbero sommati anche i circa 700 milioni di euro in beni alimentari recuperabili attraverso il protocollo dai 201.400 ristoranti italiani.