Tavola Rotonda di Confagricoltura su idee per pianificazione strategica post Covid19, puntando sul nascente distretto rurale dell’Umbria Orientale con fulcro la produzione vinicola a Montefalco, terra del Sagrantino. Ma che cosa è un distretto rurale? In base al Decreto legislativo 208 del 2001 è “un sistema produttivo locale caratterizzato da un’identità storica omogenea derivante dall’integrazione tra attività agricola ed altre attività, e produzione di beni e servizi coerenti con la tradizione”.
Con Lorenzo Zanni (professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell’Università degli Studi di Siena), si è esplorata l’importanza della pianificazione del Distretto Rurale per la promozione dei prodotti territoriali di qualità. Tutto questo per il nascente Distretto Rurale dell’Umbria Orientale ruota attorno al cluster vino, che Zanni definisce come «un particolare tipo di sistema locale rurale costituito da un insieme di imprese interconnesse e di istituzioni associate specializzate in ambito vitivinicolo, territorialmente contigue e collegate da elementi di comunanza e complementarità.
Una importante realtà squisitamente umbra è Monini. Zefferino Monini, presidente e amministratore delegato Monini Spa che quest’anno compie 100 anni, : «Non si può competere da soli, serve aggregazione e in Umbria fino a oggi non siamo stati molto bravi in questo. Porto un esempio concreto: con le nostre etichette Monini siamo cresciuti più con un’etichetta Dop Toscana che con una Dop Umbria. Rileviamo che la produzione di olio umbro continua a perdere peso a livello di immagine, siamo stati superati anche dalla Sicilia. Questo è dovuto al fatto che la nostra regione ha perso un centro di aggregazione che era il suo Consorzio di tutela. Non da meno è necessario anche riprogettare la produzione dell’olio umbro, che conta su 30mila ettari destinati agli ulivi e 28mila proprietari… Non ho mai pensato di poter affrontare la crescita internazionale da solo, mi auguro che questo spunto dei Distretti Rurali richiami l’attenzione verso tutte le istituzioni per lavorare a mettere a sistema il nostro territori.
Altro tassello fondamentale è lo sviluppo sostenibile del territorio, tema che sarà eviscerato da Giorgio Mencaroni (presidente della CCIAA di Perugia), che parlerà di coordinamento e sinergia tra pubblico e privato per il rilancio economico dei territori umbri: le Camere di Commercio sono uno degli elementi chiave dei Distretti Rurali anche nell’ottica della nuova mission, sempre più economica, delle CCIAA. «Vanno riviste tasse e burocrazia altrimenti il fare impresa verrà abbandonato dai giovani. Inoltre mi auguro che si possa ripristinare il Consorzio Umbria Export, che funzionava eccellentemente»«I Distretti Rurali – afferma l’assessore alle politiche agricole dell’Umbria Roberto Morroni- costituiscono sicuramente una frontiera verso la quale guardare con grande attenzione e interesse, una strada che va imboccata con molta determinazione e tempestività. Le ragioni sono principalmente tre: aggregazione, un’aggregazione che mantenga le identità di ognuno, non una somma ma una moltiplicazione, in modo da consentire di superare i limiti che i piccoli hanno, coralità che sappia mettersi in gioco; qualità, prodotti che siano ambasciatori del territorio; dinamismo, forse l’aspetto più importante, i Distretti Rurali può accelerare i processi di evoluzione necessari alla competitività. Noi crediamo molto in questo e abbiamo già dato dei segnali in questo senso con i Distretti del Cibo, opportunità non ancora colta dai soggetti del territorio. I Distretti Rurali sono i mezzi per ottenere un cambiamento di mentalità in primis volta a pensare a un’agricoltura che renda una redditività imprenditoriale».
A chiudere la tavola rotonda è stato il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, con cui si sono tirate le fila di un pomeriggio ricco di spunti e prospettive: «In questo momento post Covid-19 tutti stanno riscoprendo il valore della campagna. Rispetto a questo mi pongo una domanda: stiamo andando verso un nuovo modello sociale che stravolgerà il concetto della globalizzazione? La sfida sarà sulla globalizzazione o sul mercato interno? Domande a cui ora non possiamo rispondere, ma quel che è certo è che questa fase storica deve portare tutti noi ad avere una visione e una strategia. In generale c’è una mancanza di leadership, ossia della capacità di generare un alto valore comune, che è la capacità di una persona di creare successo attorno a sé, ben rappresentata da Marco Caprai e dal Sagrantino. Non c’è ancora un progetto di strategie paese sull’agroalimentare, sono tre anni che Confagricoltura lo sta chiedendo. In questo il recupero delle aree interne è fondamentale per una questione ambientale e sociale: no possiamo permetterci di spopolare le aree interne, è un dovere civico di tutti preservarle e fino a oggi questo è stato fatto dagli agricoltori, che in generale hanno legato l’Italia. Senza di loro conosceremo un territorio devastato, soggetto a smottamenti, danni incalcolabili a ogni temporale. L’Italia dell’agricoltura è fatta di multi-produzioni e va supportata con azioni politiche di sostegno e infrastrutture».
«Oggi più che mai – afferma Marco Caprai – bisogna continuare a innovare, a progettare e a guardare avanti, per garantire una competitività dei territori italiani. Ad esempio a Montefalco abbiamo realizzato un progetto innovazione “AGROCLIME TECHONOLOGY” per la difesa territoriale della vite per le estreme condizioni metereologiche causa di importanti danni alle aziende agricole. È importante, quindi, pianificare la crescita e la stabilizzazione di un’economia locale che veda nella valorizzazione multifunzionale del proprio territorio la sua principale risorsa. Il Distretto Rurale sarà un nuovo sistema di governance territoriale su cui basare nel tempo la programmazione locale, in grado di captare e intercettare tutte le risorse disponibili, sia quelle interne al territorio sia quelle esterne (regionali, nazionali ed europee), diventando quindi punto di riferimento e di attrazione per altre forze umane ed economiche».
C.M. |