Le dinamiche del settore orafo: Italia & Export
di Chiara Masini Il mercato del lusso subisce minori flessioni di altri: oro, brillanti, smeraldi e perle d’eccellenza continuano
ad affascinare i compratori di tutto il mondo (nella foto la collana Ghirlanda di Pasquale Bruni, con oltre 522 diamanti bianchi e 351 smeraldi, prezzo al pubblico circa 280mila euro). Il fatturato 2015 del settore orafo italiano è stato di circa 7,2 miliardi di euro, con un export pari a 5,6 miliardi di euro. Tra gennaio e marzo 2016 il fatturato del comparto
è cresciuto del 9% con un +24% del mercato interno.
Migliaia di buyers da tutto il mondo hanno visitato il salone della gioielleria di Vicenza. Un’occasione dopo la pausa estiva per fare il punto sulla domanda di gioielleria nei Paesi strategici. Le principali destinazioni dell’export italiano sono la Svizzera, gli Emirati Arabi Uniti, Hong Kong e gli Stati Uniti. Dall’inizio del 2016 sono in crescita le esportazioni in USA(+11%), in Germania (+3%)
e nel Regno Unito (+4%), in calo invece l’India, la Russia, la Cina e gli EAU.
Proprio a causa di tensioni internazionali, se calano le esportazioni di gioielleria, crescono però da marzo 2016 gli investimenti in oro come bene rifugio. Nei primi sei mesi del 2016 sono state usate 720 tonnellate di oro per il settore della gioielleria mondiale, segnando una flessione del 28% sul 2015.