Lombardia: nuovi criteri futura PAC

“Dal 2015 a oggi abbiamo aperto e chiuso 88 bandi con i fondi del PSR Piano di sviluppo rurale, ne hanno beneficiato 17.000 aziende agricole- sintetizza l’assessore all’Agricoltura della regione Lombardia Fabio Rolfi- Nel 2020 abbiamo dato alle aziende agricole più di 98 milioni di euro, tra i quali 20 in forma urgente per  crisi Covid”. ”Il 60% delle risorse erogate – ha aggiunto Rolfi – è andato a misure legate alle priorità ambientali, il 40% per misure legate a competitività, innovazione e per le filiere. L’agricoltura lombarda è sempre più green, innovativa, attenta al consumo delle risorse”.

TRANSIZIONE E FUTURA PAC – “Il biennio 2021-2022 è quello della transizione. La Lombardia avrà risorse nuove da investire con le regole già in atto. Per la futura Programmazione agricola comunitaria invece la Lombardia si sta battendo in conferenza Stato Regioni per modificare i criteri storici di riparto tra regioni, che attualmente penalizzano la Lombardia come molte altri territori. Gli attuali criteri  concentrano il 50% delle risorse su 5 regioni del Mezzogiorno”. “In sede di Commissione Politiche agricole – ha dichiarato l’assessore – si registra una convergenza su nuovi criteri da parte di 14 regioni, trasversale sia per area geografica che visione politica. Se vogliamo realizzare gli obiettivi imposti dal green deal europeo abbiamo necessità di avere le risorse adeguate”.

SERVE VISIONE – “Serve visione – ha sottolineato l’assessore – per programmare gli interventi dei prossimi dieci anni. Le linee che seguirà la Regione Lombardia saranno legate a innovazione, abbattimento della burocrazia e valorizzazione di zootecnia e agricoltura alpina”. “Pensiamo a una Ocm zootecnia e a politiche specifiche per la montagna e per il settore forestale – ha continuato – con dotazioni e bandi dedicati che si differenzino per politiche, interventi e criteri di premialità dalle politiche attuate per l’agricoltura di pianura. Chiaramente la governance deve rimanere regionale: gestire un Piano Strategico Nazionale Unico relegando le regioni a organismi delegati non è compatibile con problematiche molto differenti tra territori e rischia di ingolfare la macchina amministrativa”. “L’Italia – ha concluso Rolfi – deve proporre il Piano strategico nazionale, per la redazione del quale le Regioni devono essere coinvolte, entro giugno e siamo in ritardo in una situazione di instabilità politica, senza ministro dell’agricoltura. Rischiamo di perdere tempo prezioso e non cogliere sfide importanti per tutto il comparto”.

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"C'è una verità elementare la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani: nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza si muove. Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute... Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L'audacia ha in sé genio, potere, magia...Incomincia adesso." Johann Wolfgang Goethe

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