I consorzi del vino toscano “produzione a rischio, causa cinghiali”
“E’ evidente che si tratta di una mazzata durissima per tutti noi – spiega Luca Sanjust – perché ci lascia indifesi di fronte a una situazione oramai ingestibile in cui l’aumento sproporzionato e incontrollato degli ungulati ha completamente rovesciato qualsiasi principio di equilibrio naturale. Siamo in una situazione innaturale in cui non riportare queste popolazioni di cinghiali a un numero equilibrato significa non voler il bene della natura toscana”.
“I primi a pagare i conti di questa deriva falsamente ambientalista – conclude il presidente di A.VI.TO. – saranno proprio coloro che, come noi viticultori , sulla qualità dell’ambiente hanno fatto una scommessa imprenditoriale e di vita. Ci auguriamo che qualcuno quando anche il settore del vino sarà messo in ginocchio non venga da noi a piangere false lacrime di coccodrillo. O si interviene oggi, qui e ora, o è preferibile che chi ha responsabilità di governo della cosa pubblica, taccia e lo faccia per sempre”.
*Fanno parte di A.VI.TO. Vino Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Morellino di Scansano, Vino Nobile di Montepulciano, Bolgheri, Denominazione San Gimignano, Maremma Toscana, Chianti Colli Senesi, Chianti Rufina, Montecucco, Cortona, Chianti Colli Fiorentini, Valdichiana Toscana, Orcia, Valdarno di Sopra, Carmignano, Montescudaio, Pitigliano, Terre di Pisa, IGT Toscana.