Lamberto Vallarino Gancia, Federvini: il successo del Vinitaly, l’Expo e i negoziati col Canada e gli USA
Presidente Gancia, può farci un rapido bilancio della sua attività alla guida di Federvini e come vicepresidente della CEEV Comité Européen des Entreprises Vins? Quali sono le sfide più importanti e i risultati di cui va orgoglioso?
“Come Federvini, essere riusciti in questi anni ad aver dato autorevolezza consolidando l’essere i principali referenti delle istituzioni in termini di tutela del nostro settore, supporto alla definizione ed applicazione delle normative secondo le regole europee e nazionali. Aver poi contribuito a lanciare lo stile mediterraneo come soluzione e prevenzione all’abuso dell’alcol, ed aver cercato di fare sistema con la filiera per la stesura di un testo unico ed aver favorito la promozione dei nostri prodotti. Per il Comitè Vin, di cui per 9 anni sono stato Presidente ed oggi vicepresidente, aver contribuito al successo degli accordi bilaterali per proteggere e dare sviluppo internazionale al nostro settore, aver consolidato l’importanza del settore del vino con la commissione ed aver presieduto e partecipato a tutti i tavoli più importanti del settore portando fattivi contributi che hanno portato ai risultati prefissati.”
Il Vinitaly quest’anno ha organizzato molte attività con partners internazionali, lei a quali ha partecipato? Com’e il suo feedback?
“Confermo che il successo del Vinitaly è anche molto legato all’opportunità di avere molti operatori stranieri a cui presentare e far conoscere anche in anteprima nuove annate, nuove etichette e prodotti dei territori. Le iniziative legate a Operawine, gli svariati stand tra piccoli medi e grandi produttori, i convegni, le degustazioni, gli incontri con i media, e la presenza delle istituzioni hanno contribuito a renderlo un successo anche alla luce dell’incarico che ha avuto Veronafiere per l’organizzazione dello spazio del vino all’interno del Padiglione Italia per Expo 2015.”
L’Unione Europea sta negoziando importanti accordi di libero scambio, ad esempio il CETA (Comprehensive Economic & Trade Agreement) col Canada e il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership)con gli USA. Come CEEV collaborate con chi si occupa dei negoziati per la parte del vino? “ Con il Ceev siamo entrati in modo fattivo e collaborativo per supportare tutti questi accordi con il recente, evidente successo dell’accordo con la Cina tra la nostra associazione e la rispettiva Cinese dei produttori di vino. Sul piano nazionale Federvini è molto attiva con il Ministero degli Affari esteri e con il Ministero dello Sviluppo economico che seguono i dossier dal punto di vista nazionale. È chiaro che sono accordi di largo respiro, sui quali andiamo a giocare l’orientamento all’export dell’Unione Europea e delle principali aree commerciali oltreoceano.”
Per il settore vinicolo le esportazioni sono fondamentali e il dati dell’export danno risultati ottimi. Promuovete in qualche modo le esportazioni?
“ Federvini non organizza attività diretta di promozione all’estero in quanto ha nella sua mission la tutela il settore dei vini, spirits ed aceti, ma ha contribuito ad intervenire su leggi, direttive e decreti volti a favorire la promozione dei prodotti ed ha appoggiato progetti congiunti anche con l’ ICE e l’Enoteca di Siena per rendere vincenti le risorse gestite dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero per le politiche agricole”
Come è stato il vostro ruolo durante i negoziati con la Cina sull’ antidumping ?
“ Il ruolo di Federvini per i negoziati in Cina è stato quello di supportare il Ceev per la negoziazione, portando il contributo dell’Italia e per le imprese attraverso il Mise e Mipaaf. Abbiamo dato un contributo agevolando in modo efficace ed il meno oneroso possibile la produzione di tutta la documentazione di supporto che è stato necessario fornire per negoziare al meglio ciò che poi si è rivelato un compromesso di successo.”
Chiara Masini
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