Assemblea annuale di Confindustria

L’Assemblea di Confindustria, Squinzi e Guidi “Fiducia, innovazione e tanto export”

3000 delegati presenti, vari membri del governo, i past president di Via dell’Astronomia, decine di top managers e i più grandi banchieri italiani sono stati presenti all’Assemblea 2014 di Confindustria.

L’attesa relazione del Presidente Giorgio Squinzi, è stata scandita da decine di applausi come quando si accenna alle criticità del nostro Paese ” Servono 170 giorni in media per incassare una fattura dalla pubblica amministrazione. Poi conferenze dei servizi, comitati contro gli investimenti, iper-tutele ambientali assurde, rigidità sindacali fuori dal tempo, una burocrazia che sembra compiacersi nel rallentare gli investimenti e distruggere i posti di lavoro. In Italia il sabotaggio della crescita appare sistematico.”

Il numero uno degli industriali ha parlato poi della necessità di fare formazione a tutti livelli, del bisogno di tradurre in crescita il valore di conoscenze e idee, “il capitale umano è la ricchezza più grande che noi imprenditori abbiamo”, della necessità di usare meglio i fondi strutturali europei “abbiamo il dovere di spenderli tutti e meglio rispetto al passato”.

Il Presidente di Confindustria ha ribadito che “le imprese devono girare con la velocità del mondo” sottolineando quando gli stranieri desiderino di Made in Italy. “In questi ultimi anni le esportazioni sono andate in modo più che lusinghiero. Hanno dato l’unico contributo positivo al ciclo dell’economia italiana. Gli accordi multilaterali in discussione, a partire dal Transatlantic Trade & Investment Partnership con gli Stati Uniti, rappresentano una grande occasione per conquistare più presenza sui mercati. L’export di beni e servizi ha toccato il 30% del Pil, ancora distante dal 52% della Germania. Il nostro obiettivo è arrivare a quota 40% sul Pil. Sono ancora troppo poche le imprese che esportano e troppo piccolo il volume medio delle esportazioni.”

Squinzi ha toccato l’orgoglio della sua categoria e ha raccolto un applauso fragoroso dicendo “gli imprenditori vogliono essere cittadini con diritti e non sudditi in cerca di favori”. 

Subito dopo, Il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, capello biondo corto e abito nero con una dorata cerniera centrale, ha colpito per la sua grinta e per l’entusiasmo che ha suscitato con un discorso forte ed incisivo, una sintesi tra la sua esperienza di imprenditrice e il suo impegno istituzionale. “Abbiamo l’obbligo di interrogarci su quale possa essere il nostro ruolo, su quale contributo dare al Paese in un momento così delicato ma anche ricco di opportunità. Perché nei prossimi anni ci troveremo di fronte a un’imponente crescita della domanda internazionale nei settori di nostra specializzazione. Una domanda che verrà soprattutto da Paesi ormai non più emergenti ma pienamente emersi, che stanno completando il loro processo di trasformazione da economie di produzione a economie di consumo.”

Anche il ministro Guidi ha parlato dell’importanza del TTIP con gli USA “la più grande integrazione tra due aree economiche nella storia del commercio e degli investimenti, di cui l’Italia potrebbe essere il primo beneficiario”, ha poi annunciato che “nelle prossime settimane vareremo un piano straordinario per il Made in Italy” con l’obiettivo di aumentare le imprese stabilmente esportatrici e di rafforzare e razionalizzare le grandi fiere. “So che le vostre riserve di coraggio e visione sono grandi – ha esortato Federica Guidi, rivolgendosi alla platea di delegati delle Confindustrie territoriali – tanto quanto la vostra indole è generosa verso un Paese che avete dimostrato di amare. Bravi ! Avete fatto tutto ciò che era possibile: questa è la vera responsabilità dell’imprenditore.” 

Personalità importanti e nomi illustri dell’economia, della politica e della finanza erano seduti sulle poltroncine di velluto dell’Auditorium della Musica. Al centro in prima fila si notavano i passati vertici degli industriali: Emma Marcegaglia con un vestito rosso brillante, Luca Cordero di Montezemolo e Antonio D’Amato, accanto il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani.

Erano presenti anche il Viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il Presidente e il Direttore de “Il Sole 24 ore” Benito Benedini e Roberto Napoletano, il Presidente e il Direttore Generale dell’ICE Riccardo Monti e Roberto Luongo, i banchieri Fabrizio Viola, Alessandro Profumo, Corrado Passera e Federico Ghizzoni, il Presidente della Fondazione Masi per l’Internazionalizzazione e gli Scambi Beniamino Quintieri, il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, il Presidente della Lega Serie A e responsabile comunicazione Unicredit Maurizio Beretta.   Tanti politici tra cui Gianni Letta, Raffaele Fitto, Mariastella Gelmini, Simona Bonafè, Pierluigi Bersani, tra i top managers Mauro Moretti, Luisa Todini e Anna Maria Tarantola.

Chiara Masini 

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